Commento Critico

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Diplomata alla Accademia di Belle Arti di Buenos Aires (dov’è nata) e poi a Carrara, per la sua figurazione personalissima è artista unica nel suo genere: nelle sue tele compare una umanità dalla morfologia quasi surreale: volti dagli occhi grandi sbarrati che ti guardano, fissano, penetrano e interrogano, le labbra scolpite tumide prominenti e turgide, quasi provocanti (qualcuno ha persino evocato Schiele!),[/one_third_first] [one_third] le mani possenti e forti, grosse eossute esibite in primo piano; gli arti oblunghi fasciati da muscoli potenti e pronti a guizzare, figurazioni – espressioni dell’essere, risolte con colori accesi e vibranti, tipici colori sudamericani e mediterraneri, a volte pervasi da un fascio[/one_third] [one_third_last] (quasi violento) di sensazioni ed emozioni; volti intensi, di gente povera, umile e tenace, personaggi della quotidianità) e nel contempo orgogliosa delle proprie orgini: sembra che a loro manchi la parola sulla tela, ma in queste opere si esprimono e palrano (eccome! anche violentemente!) calate nella loro realtà sulla tela, ma in queste opere si esprimono e parlano (eccome!anche violentemente!) calate nella loro realtà dalla quale emergono prepotenti per la carica ironica, e talora erotica e sensuale, impressa dall’autrice, con la sua notevole e indiscussa forza espressiva.

 

Sergio Gentilini

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